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domenica 10 gennaio 2010

BUON ANNO

Cari lettori,

casuali ed abituali, con l'augurio sentito e sincero di un felice 2010, vi comunico che, a causa della miopia di Google , questo blog è inattivo e lo resterà... consiglio vivamente un nuovo luogo d'incontro, molto più agile, sul quale ho trasferito anche molti dei post di questo.

Eccovi l'indirizzo:

http://chemyst.wordpress.com

Vi invito ad apprezzarne i vantaggi e, se potrete o vorrete, a contribuire e commentare.

Mi casa es tu casa

A presto!

Chester

sabato 5 dicembre 2009

Alchimia, da dove cominciare?

Non è semplice un'introduzione del genere, in una 'dimensione' da post di blog: ho cercato in rete e, in uno dei tanti forum ho trovato questo contributo di un tal 'kamikaze' che, seppur molto limitato, fornisce una prima inquadratura dell'Alchimia in Occidente. L'ho modificato solo in piccola parte, ed aggiunte e chiose saranno benvenute.

L' ALCHIMIA EUROPEA: crepuscolo del medioevo e fucina del rinascimento

L'alchimia metallica (via secca) e quella degli Elixir o Quintessenze (via umida) fu riscoperta nell’occidente europeo nel tardo medioevo, in gran parte dalle traduzioni della Alchimia dell’era della Magna Grecia e dalle tradizioni scientifiche arabe introdotte in Sicilia ed in Spagna.

Ancora per motivi religiosi dovuti alla difficoltà di integrazione con le concezioni sviluppate nell'Islam, gli studi alchemici furono proibiti dalla chiesa cristiana e gli alchimisti perseguitati e condannati dalla sacra inquisizione. Solo nel periodo del tardo medioevo in europa, in alcuni casi rimasti famosi, gli studi alchemici furono approfonditi da personaggi potenti sia tra la nobiltà che nella sfera ecclesiastica, tra essi:
1. Alberto Magno (1193-1280),
2. Ruggero Bacone (1214-1294),
3.Tommaso D'Aquino (1226-1274).
4. Cecco d’Ascoli (autore del libro alchemico "L’Acerba", non essendo un potente, fu messo al rogo a Firenze il 17 Luglio del 1327),
5. Raimondo Lullo ( Ramon Llull di Palma de Majorca 1232-1315) discendente di un antico casato aristocratico e pertanto vicino alle leve del potere, fu uno tra i più famosi alchimisti europei; egli tentò una interessante giustificazione della Alchimia in relazione al concetto di "libero arbitrio" dell'uomo, così da farla accettare nell’ambito della teologia della chiesa cristiana. Nel "Liber de segretis naturae seu de quinta essentia" il ragionamento di Lullo in favore dell'Alchimia fu all'incirca il seguente:
"Dio non può fare quello che vuole, ... perchè Egli può esercitare solo il bene" L'uomo invece può incorrere nel male perché ha a disposizione solo il calore del fuoco, per portare a purezza le cose terrene, ma con l'aiuto dei principi essenziali e con la fede potrà in futuro concepire e realizzare delle "trasmutazioni" naturali come già è in grado di compire utili trasformazioni artificiali degli elementi naturali.

Perciò la Alchimia, che è la vera arte nel promuovere il sapere, non può essere condannata dalla Chiesa, in quanto la scelta tra il bene ed il male appartiene al libero arbitrio dell'uomo; quest’ultimo è frutto della sua ignoranza, ma l’ignoranza umana stessa è stata voluta dalla giustizia di Dio e quindi è un bene dal punto di vista del Dio Padre Onnipotente."

Quindi l’uomo può sbagliare provando e riprovando nella ricerca della Purezza, mentre Dio non può aver fatto assolutamente alcun errore né alcuna ingiustizia. Sulla base di tale ragionamento e convinzione

Raimoldo Lullo è rimasto famoso sia per la revisione di molti errori che egli attribuì ad errate convinzioni alchimiche di alcuni suoi contemporanei e predecessori, sia per la sua tenacia nel difendere e divulgare gli studi alchemici.

In seguito , pur lentamente gli studi alchemici sulla "trasmutazione" degli elementi, ottennero anche per il lavoro di difesa e di chiarezza impostato per primo da Raimondo Lullo, una profonda trasformazione concettuale che permise di realizzare in occidente lo sviluppo dell'alchimia in scienza chimica.

Firenze fu uno dei centri di sviluppo della Alchimia Rinascimentale proprio in quanto Cosimo I° dei Medici (1517-1574) fece tradurre e diffuse prima in latino e poi in volgare il "Corpus Alchemico" di Ermete Trimegisto. Cosimo dei Medici volle così importare a Firenze una nuova cultura in modo da rendere libera la Toscana dalle influenze del potere temporale dei Papi e quindi fu mecenate del rifiorire di una nuova cultura rinascimentale che ebbe origine da un processo di integrazione della antichissima cultura alchemica con la emergente capacità produttiva artigianale fiorentina nella fusione dei metalli, nella preparazione e la fissazione dei coloranti per le stoffe e gli arazzi e nella preparazione dei medicamenti in farmacia da parte della potente corporazione fiorentina degli "speziali". L'alchimia fu vista dal casato dei Medici come una cultura globale e quindi più adatta a salvare il mondo perfezionandone la sua natura, ivi compresa quella umana, con una finalità non limitata alla salvezza dell'uomo, come richiedeva la tradizionale impostazione culturale dell’alchimia di indole mistica; in tal senso la riscoperta della alchimia ermetica fu considerata a Firenze una utile componente di un processo di rinnovamento culturale capace di superare il medioevo.



Il risultato più evidente di un tale processo di integrazione culturale, tra alchimia ermetica e "arti e mestieri" del rinascimento, fu infatti quello di iniziare a mettere in dubbio l'utilità delle concezioni aristoteliche, che avevano rappresentato la cultura scientifica dominante nel medioevo, la quale si era perfettamente integrata nella tradizione cristiana ufficialmente accettata dalla Chiesa di Roma.

Con il Rinascimento Fiorentino inizia una riflessione quanto mai prammatica sul concetto di "trasmutazione in oro", che con ogni evidenza fino ad allora era risultato impossibile da sperimentare. Anziché ritenere colpevoli le conoscenze raggiunte, intelligenze del calibro di Leonardo Da Vinci (1452-1519), iniziarono a ritenere impossibile, il fatto che, le deboli forze messe in giuoco dal fuoco, quale agente di trasformazione, potessero condurre al raggiungimento di un puro stato di "nigredo", capace di disciogliere qualsiasi sostanza e raggiungere lo stadio di "materia prima", in quanto solo tale stato di perfezionamento della fase iniziale delle trasformazioni, avrebbe permesso di ricombinare la materia e raggiungere effettivamente la "trasmutazione" qualitativa degli elementi in oro.

Piuttosto che approfondire tali critiche, che in seguito condussero a nuove forme di pensiero ed al recupero della teoria Atomistica ad iniziare dal libro di Robert Boyle (edito nel 1661), nella Firenze Medicea fu vincente la prassi delle Arti e Mestieri che, con Vannoccio Biringuccio - (scrittore del Libro "De La Pirotechnia" -Siena 1540), Benvenuto Cellini e molti altri, favorirono in Toscana la crescita il Rinascimento Italiano creando una scuola di artigiani ed artisti famosi nel saper adoperare l’arte del fuoco per fabbricare vetri, fondere metalli, produrre nuovi coloranti, sperimentare nuovi medicamenti .. sviluppando gli insegnamenti della antica Alchimia.

mercoledì 2 dicembre 2009

2012 - La fine del Mondo

Ormai ci siamo... e non dite che Giacobbo non ce l'aveva detto! Nel 2012 finisce il mondo!
Da dove viene questa terrfifcante notizia? Certo non dalle 'scoperte' di Voyager e del suo ineffabile conduttore: tutto nasce dai Maya, che hanno elaborato una sorta di 'Calendario Universale' con un solo difetto: si ferma, appunto, al 2012.
Oddio, mancano tre anni...

Ma cosa c'è di vero?

In realtà, cari blogger, qualche fondamento, ahimè, c'è.

Gli Alchimisti, ad esempio: Fulcanelli, l'Adepto del XIX - XX Secolo, ci aveva addirittura scritto un intero libro, intitolato 'Finis Gloriae Mundi', libro mai pubblicato (non credete al Finis Gloriae Mundi che gira adesso... una vera bufala editoriale), del quale sopravvivono, resi noti dall' allievo Canseliet e dai suoi (a sua volta) allievi Lucarelli e Laplace, alcuni capitoli poi inseriti del Mistero delle Cattedrali ("La Croce di Hendaye") e l'indice dell'opera mai pubblicata.

Una visione apocalittica? L'incubo di un uomo sapiente?

No.

Una vera tradizione dei Maestri Alchimisti:

Sendivogio:

“… un giorno la sua paterna bontà esalterà la sua gloriosa Maestà con tutta la sua onnipotenza, rianimando questo fuoco centrale che serve da firmamento alle acque super-celesti e rafforzando il grado del calore centrale per ridurre tutte le acque in aria e calcinare la terra, affinché, dopo che tutte le impurità saranno consumate dal fuoco, renda la terra purificata un’acqua circolata nell’aria ed ugualmente depurata, per formare un mondo nuovo, costituito da un nuovo Cielo e da una nuova terra (Apoc. 27, 1) dove, in elementi supremamente puri, immutabili ed esaltati, vivranno i corpi glorificati degli Eletti di Dio, dopo che saranno stati cambiati (1Cor 15,51) per essere glorificati…"

Dunque, secondo gli Alchimisti, la nostra Terra è solo il Laboratorio Alchemico di un Ente superiore, che potrebbe un giorno alzare la fiamma dell'Athanor e 'calcinarci' insieme a rocce, montagne, alberi, laghi, oceani ecc. ecc. per fare di noi un mercurio...

Ma qual'è la ragione di tanti timori?

Nel 2012 si realizzerà un evento inconsueto: l'allineamento di molti pianeti del Sistema Solare, e quindi l'esercizio di una combinazione di energie gravitazionali con effetti non del tutto prevedibili dai nostri modelli matematici. O meglio, alcune scuole di pensiero di fisici contemporanei definiscono eventi come quello previsto nel 2012 come 'punti di singolarità'. La singolarità sembra sottenda ad una tempranea inefficacia delle leggi fisiche tradizionali: facile immaginare il caos che si determinerebbe.

Canseliet parla di 'bouleversement', ovvero di un rovesciamento dei poli, con conseguenti spostamenti di masse liquide oceaniche ed il palesarsi all'esterno del calore centrale terrestre. Tuttavia alcuni ritengono che queste immagini terrifiche siano solo un simbolo, una metafora di operazioni alchemiche, microcosmiche, visibili nel laboratorio dell'Alchimista. Altri ritengono che avverrà sì una radicale trasformazione, ma non un cataclisma: semplicemente, il mondo sarà diverso da come è oggi - totalemte diverso. In cosa? Lo sapremo fra tre anni, forse meno...

Chester

P.S.: ... e se il mondo non finisce, che figura ci farà Giacobbo?





Tarocchi e divinazione

Cari Blogger,

tempo fa, in un Forum, posi provocatoriamente alcuni quesiti di cui conoscevo (in parte, soltanto in parte) la risposta, nei quali ho mischiato come in un improbabile calderone Tarocchi, Magia popolare, divinazione, simbolismo e talismani.

Alcune di queste cose ricevettero dal moderatore una definizione ed una ... destinazione, altre sono state collocate vicino a nebulosi 'confini'. Ma un blog, un foum, anche una chat sono fatti per suggerire e lanciare argomenti, e magari poi ponderarli e condividerli assieme. Mi rendo conto che ognuno degli argomenti meriterebbe un thread a sè, e che non tutti possiamo esplorare tutto, per cui mi piacerebbe, per ora, porre delle domande su un argomento che conosco meglio, ovvero la Divinazione per mezzo dei Tarocchi.

In passato, per gioco e per passione, dopo aver studiato archetipi e simboli in essi contenuti (acquistai anche il libro di Oswald Wirth), iniziai a sperimentare qualche 'lettura', via via poi affinando certe, ma sempre utilizzando esclusivamente gli Arcani Maggiori. Questo perchè non ero in grado da subito di memorizzare tali e tante informazioni per poter utilizzare gli arcani minori, e poi trovavo che le letture possibili con essi si riducessero a pettegolezzi da cortile, tipo "il misterioso uomo bruno con intenzioni cattive geloso di una bionda signora ricca" etc etc... Al contrario, le letture con i Maggiori davano indicazioni apparentemente meno 'precise' sul destino dell'ultima storia d’amore del consultante, ad esempio, ma consentivano squarci improvvisi sulla personalità dello stesso e sulla sua predisposizione ai futuri cambiamenti della sua vita o sulle influenze ed interazioni che eventi e forze diverse avessero sul soggetto stesso.

Tutto ciò avveniva sfruttando la cosiddetta 'prima impressione' generata dalla lamina, cercando nei secondi successivi di trattenere questa sensazione e di tradurla in parole. Certo una forma di 'razionalità' avveniva poi, tardivamente, nella sintesi finale, ma la bontà della lettura dipendeva spesso dall'interazione fra me ed il consultante, dal 'trasporto affettivo' (non saprei come definirlo, accetto suggerimenti) che si generava, e che comunque sempre percepivo come una sorta di 'partecipazione' al carico emotivo con il quale (suo malgrado, a volte) il consultante si avvicinava alla lettura.

E' ovvio che la ricchezza e la potenza dei simboli e delle suggestioni 'analogiche' (o anagogiche?) che questi sono in grado di evocare giocano un ruolo fondamentale nell'innesco di 'percezioni' da parte del lettore, aprendo porte di sensibilità non utilizzate normalmente. Ma dove si colloca questa attività? Quel moderatore, sicuramente con cognizione di causa l'ha definita come una sorta di 'psichismo da basso Quaternario', ma la modalità di accesso a tale 'facoltà' (?) non è certo solo sensoriale, anche se gran parte degli accessi che le informazioni usano sono prevalentemente tali (vista, fondamentalmente, ma anche udito, tatto, etc.).

Se a ciò aggiungete che dopo 4-5 letture non ricordavo più le prime, credo di poter dire che in parte riuscivo ad utilizzare modalità DIVERSE dall'elaborazione razionale delle informazioni simboliche (ma quali? Intuizione? Chiaroveggenza, se esiste?) e pertanto non soggette poi alla fissazione nella memoria 'ordinaria'.

D'altra parte ciò avviene anche per certi sogni, che sono vividi al risveglio e poco dopo letteralmente si dissolvono.

Ultimo dato, le letture erano 'stancanti': da ex Fisiologo direi che questo implica una certa attività metabolica, esclusivamente cerebrale visto che per il resto ero comodamente seduto su di una sedia...

In sintesi, dove mettiamo una cosa del genere? Non sono sicuro infatti che tutto sia 'di qua', o forse mi piace solo pensarlo... che ne dite?

Chester

martedì 1 dicembre 2009

I tarocchi: il mazzo Rider-Waite

Arthur Edward Waite nasce il 2 ottobre 1857 a New York. Un sito sui Tarocchi dice che nel corso della sua vita Waite sviluppo' una attività letteraria prodigiosa, scrisse 56 libri e ne tradusse o pubblicò 40, compose 40 rituali per due ordini, Golden Dawn e Rosacroce, che aveva diretto e conservò sostanziosi appunti per decine di altre opere. Ora, che Waite abbia diretto i RosaCroce forse è eccessivo... tuttavia viene ricordato soprattutto per il mazzo di Tarocchi del libro "The pictorial key to the Tarot", del 1901, che è uno studio sui Tarocchi. Waite,che non era soddisfatto di nessun tipo di Tarocco, decise di creare un mazzo del tutto nuovo e ne affidò la realizzazione a Pamela Coleman Smith, che nel 1903 aveva aderito al movimento di Waite dopo lo scisma che si era verificato all'interno della Golden Dawn.


Egli, riconoscendo in lei un'artista di grande immaginazione e con enormi qualità psichiche, intuì che sotto la propria guida avrebbe potuto produrre un mazzo di Tarocchi artisticamente gradevole e, cosa più importante, con una carica simbolica tale da porli tra le grandi realizzazioni create non solo per scopi divinatori.

Waite guidò la Smith disegno per disegno (si dice che li concepisse sulla base di visioni oniriche), affinchè le figure contenessero "interiormente ciò che appartiene ai Grandi Misteri, nei sentieri dei quali stava lavorando".

Diceva Waite: " I Tarocchi incarnano la rappresentazione simbolica di idee universali, comprendenti tutte le idee implicite che la mente umana è in grado di concepire. E' in questo senso perciò che essi rimandano a una Segreta Dottrina che è stata creata da una minoranza di Eletti, radicati nella consapevolezza dei legami tra Microcosmo e Macrocosmo, legami questi che restano sconosciuti all'uomo comune". I Tarocchi sono quindi la rappresentazione di idee universali per mezzo di simboli universali, ed è nella combinazione di questi simboli, in ogni luogo, che rivelano la Dottrina Segreta.Ne discende che sono un mezzo potentissimo di lettura, di meditazione e forse di altro...


Vogliamo parlarne?


Chester

Magia e magie è online!

Salve, amici, blogger e navigatori casuali. Questo è un luogo d'incontro, di consultazione e di esplorazione. Di cosa? ma di tutto quel mondo, magico, spirituale, animico, che la vita d'oggi non consente di apprezzare, anzi, che nega perchè lo teme.



Qui periodicamente troverete spunti, notizie, idee che potremmo sviluppare insieme, e che possono farci crescere in dimensioni non ordinarie, attenti a segnali, esperienze, suggestioni e ri-velazioni che ad ognuno di noi (lo sapete...) capita di avere. Parliamone insieme, sarà affascinante ed utile!

Chester